25 gennaio 2017
15:40

Treno della memoria, Grieco: "Ragazzi, il testimone adesso passa a voi"

Treno della memoria, Grieco:

OSWIECIM (Auschwitz) - Confessa di essere partita da Firenze senza un discorso preparato. L'assessora all'istruzione, Cristina Grieco, ha lasciato che fosse il viaggio con i ragazzi a darle le parole da pronunciare di fronte al Muro della morte, nel campo di sterminio di Auschwitz.

Le ha trovate insieme ad un'immagine, quella di due giovani che si tengono per mano.

 

"Quando rientrerete da questo viaggio - ha detto Grieco agli oltre cinquecento giovani durante la cerimonia che ha concluso la visita al lager - ognuno di noi dovrà confrontarsi con quello che ha visto, che ha sentito, che ha letto, ognuno di voi dovrà farlo, tenendo idealmente per mano quel bambino o giovane il cui nome ha pronunciato ieri e ognuno dovrà cercare di vivere 'andando oltre'. Quindi voglio ringraziare le persone speciali che in questi giorni hanno raccontato la loro storia di sopravvissuti e che in questo luogo vi passano il testimone, perchè voi stessi diventiate testimoni a vostra volta. Una sorta di "staffetta" proprio nei luoghi simbolo dell'orrore e dell'assurda violenza".

 

Cristina Grieco, cita poi Primo Levi, la cui opera offre strumenti preziosi per affrontare un mondo in cui si affacciano minacce di razzismo e intolleranza. "Quando l'intolleranza verso "l'altro" e "il diverso" si trasforma in disegno politico, allora il pericolo dietro l'angolo e non bisogna abbassare la guardia" sosteneva lo scrittore. E allora ricordare e comprendere - riflette l'assessora - non vuol dire cristallizzare fatti e avvenimenti in mere nozioni, ma fornire alla società contemporanea, e ancor più agli adulti di domani, gli strumenti per ripensare a quanto successo".

 

Per sostenere la forza delle parole Grieco evoca due figure a lei care, Frida Misul, reduce della Shoah italiana, di Livorno, autrice nel 1946 di una delle prime memorie di deportati dal campo di concentramento di Auschwitz e don Roberto Angeli, che si rese attivo della Resistenza livornese.

 

"Se una persona nella cui sincerità avessi nutrito la più assoluta fiducia mi avesse descritto gli orrori che sono passati davanti ai miei occhi - scriveva Misul - nei tristi campi nazisti della morte, io avrei stentato a credere al suo racconto tanto questo avrebbe potuto considerarsi irreale ed ancora oggi mi domando, con stupore tanto grande quanto sincero, come la mia mente non si sia smarrita in tanto orrore, e come il mio corpo, fragile corpo di donna, non sia stato spezzato sotto il peso di tanti sacrifici che gli vennero imposti e dei disagi che dovette forzatamente affrontare. Mi auguro che specialmente i giovani, leggendo queste mie righe, sentano la responsabilità di vigilare ed impedire in ogni modo che certi errori ed orrori siano più ripetuti. E' necessario ricordare e capire ci che accadde molti anni fa, affinché nessun popolo sia più condannato a vivere una simile tragedia".

 

"Io spero che questo libretto e qui Grieco ha citato don Angeli - aiuti i giovani a meditare sui valori profondi della loro vita a considerare come anche solo da un atteggiamento di indifferenza o di assenteismo possono derivare catastrofi inenarrabili. La libertà, la giustizia, la pace esigono un impegno continuo, un sacrificio da cui nessuna generazione può essere esentata".

 

"Memoria come strumento critico - ha concluso quindi Cristina Grieco - come coscienza partecipata e condivisa, necessaria per disinnescare la violenza. E' questo il senso del giorno della memoria e dell'impegno della Regione nel coinvolgere le scuole in un percorso educativo e formativo che va oltre un giorno di commemorazione".